Vi invito a visitare la pagina che Simone Fieni, che ringrazio, mi ha dedicato sul portale Gli autori, ecco il link per scoprire questo e altri miei libri e un'anteprima:
http://www.gliautori.it/larazavatteri.html
Una fiaba e un'amicizia tra il bambino Matteo e il folletto Ronja per far scoprire ai più piccoli animali, fiori, tradizioni del Parco nazionale dello Stelvio, settore trentino.
venerdì 26 aprile 2013
martedì 9 aprile 2013
MATTEO E RONJA ALLA SCALINATA DEI LARICI MONUMENTALI E ALLE CASCATE IN VAL DI RABBI, ESTRATTO GRATIS DEL LIBRO
Per voi un estratto della fiaba, nel momento in cui Matteo e il folletto Ronja raggiungono la Scalinata dei larici monumentali e le cascate in val di Rabbi.
“Qui
vicino c’è la famosa Scalinata dei larici monumentali”, un bellissimo
itinerario che ci porterà a scoprire alberi vecchi di secoli e dalle forme
bizzarre.
Così
s’incamminarono, e la fatica era minima, sempre grazie ai magici scarponcini.
Poco lontano dal Centro visita iniziò il percorso, e presto intravidero i primi
larici secolari.
“Guarda
Ronja, un dinosauro!” gridò Matteo, tutto eccitato. Vuoi vedere, pensò tra sé e sé, che qui in
val Saènt sono sopravvissuti? E dire che le maestre a scuola sostengono che
sono morti da anni e anni e anni.
“Non
è un dinosauro” rise Ronja “ma un larice che gli assomiglia. Vedi, su questo
itinerario i larici hanno tutti delle forme particolari e da lì derivano i loro
nomi. Così, quel larice assomiglia ad un dinosauro ed è stato chiamato così,
Grande arco ad esempio è chiamato così…”
“Perché
assomiglia ad un arco” terminò la frase Matteo.
“Proprio
così”.
La
passeggiata fu abbastanza lunga ma ne valse la pena. Ronja e Matteo scoprirono
il larice “Cinque tronchi” il “Larice delle aquile” “Grande piede” e molti
altri, di massicce dimensioni e dal curioso aspetto.
Alla
fine del percorso Matteo si fermò su un sasso.
“Sei
stanco?” domandò Ronja.
“Sì,
e ho anche fame” disse Matteo.
Allora
Ronja tirò fuori dalla sua sacca rossa due panini e due succhi di frutta e si
rifocillò insieme al suo amico. Quand’ebbero finito, Ronja gli domandò
cos’altro avrebbe voluto vedere in val di Rabbi.
“Una
cascata” rispose Matteo “mi piace l’acqua”.
Ronja
lo portò a visitare le cascate di Saènt, stupefacenti per i loro balzi tra le
rocce. Matteo rimase a bocca aperta e restò qualche minuto sul ponticello in
legno che permetteva di ammirarle, mentre minuscole goccioline d’acqua lo
raggiungevano, avvolgendolo come in una nube. Un raggio di sole sbucò tra le
fronde degli alberi e tra le gocce Matteo scoprì mille piccoli arcobaleni.
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