giovedì 12 gennaio 2012

Gli occhi di Matteo sul mondo di Ronja







Guardare non è lo stesso che vedere. Quando si è bambini si guarda e contemporaneamente si vede, da grandi spesso si guarda e basta, senza realmente vedere. Quando si perdono, come direbbe Pascoli, gli occhi del “fanciullino” certe cose non si vedono mai più. Così la fiaba di Matteo e Ronja fa capire come gli occhi di un bambino ancora possono scoprire cose che gli adulti non vedranno mai, come il mondo di un folletto, Ronja, che vive bel Parco nazionale dello Stelvio. Matteo può vederla perché crede che queste cose esistano, perché ne è convinto e perciò non ha perso la capacità di osservare. Riesce a scrutare il mondo di Ronja, la natura, gli animali, i fiori, a viaggiare con lei tra le valli di Rabbi e Peio, a conoscere mulini, segherie, ma anche la guerra, associazioni come la Linum (Lavorare insieme per narrare gli usi della montagna), l’ecomuseo Piccolo mondo alpino, il Circolo Giacomo Matteotti, insomma scopre anche cose più “da grandi” insieme al folletto. La loro amicizia insegna anche che tutto è possibile, anche, come nella fiaba, che un cervo parli…..

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