mercoledì 14 settembre 2011

COSA VEDONO MATTEO E RONJA NEL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO SETTORE TRENTINO

Il viaggio nel Parco nazionale dello Stelvio 1

 Il viaggio di Matteo e Ronja nel Parco nazionale dello Stelvio, settore trentino, inizia in val di Rabbi. Tra le cose che scoprono c'è il mulino Ruatti, nel paese di Pracorno, qui sotto in un'immagine prima della fine dei lavori.


Cos'è il mulino Ruatti
Si tratta di uno dei mulini che un tempo funzionavano in val di Rabbi (ne esistevano diversi), restaurato per far comprendere il lavoro del mugnaio ma anche la sua vita quotidiana.  Esternamente si nota subito la presenza della ruota in legno, ricostruita, che insieme agli ingranaggi interni in parte recuperati (tra cui l’albero di trasmissione verticale) in parte nuovi (come le dentature) perché troppo degradati, farà muovere la macina che come un tempo macinerà la farina, grazie al precedente lavoro di recupero dell’acquedotto, distrutto dal torrente Rabbies, che porterà l’acqua al mulino. La ruota esterna è nuova perché in pratica non esisteva più nulla di quell’antica ma anche il legno a poco a poco si scurirà ricreando un aspetto invecchiato. 





Sempre esternamente è stato recuperato anche il balcone in legno sopra l’affresco e all’ultimo piano sono stati fissati dei serramenti identici a quelli del piano sottostante, anche se nuovi. All’interno, recuperati i rivestimenti delle stube, i vecchi solai in legno e anche le scale appaiono come allora. Le stanze del mugnaio sono state riviste utilizzando un intonaco che ancora una volta ha regalato un aspetto antico e sono state ridipinte delle decorazioni in conformità ad alcune tracce; a tal proposito è rimasto anche un piccolo esempio di decorazione originale






mentre all’esterno anche la denominazione del mulino è stata rifatta basandosi su leggeri segni quasi del tutto cancellati dal tempo. Tra i locali, recuperata anche la vecchia stalla con le mangiatoie mentre nelle stanze fanno bella mostra di sé stufe ad olle precedentemente smontate e ricomposte ed un focolare degli anni Quaranta del secolo scorso realizzato con olle di fornelli diversi. All’esterno è stato curato il restauro dell’affresco datato 1830 che ha ritrovato i suoi colori originari, un’immagine votiva probabilmente di un artista popolare. 


Alla prossima per sapere altre scoperte di Matteo e Ronja nella valle...

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